USA 1996
Mentre tutti facevano il viaggio della maturità in Grecia, io partii per la California…
E fu forse il viaggio più fantastico della mia vita.
Day 1: ora…. sono partita per San Diego venerdì 26/07/1996…. l’esame di maturità un lontano ricordo, visto che la fortuna ha voluto che fossimo la primissima classe a fare gli orali.
19 anni, primo vero viaggio da sola, a parte i campi estivi al Tonale…
Da sola… o meglio con un mio compagno di liceo.
In volo verso San Diego
Aereo per Chicago che poi ci porterà a San Diego. Vuoi essere fortunato? Assolutamente no. Partiamo da Malpensa con le lacrime dei genitori (nemmeno partissimo per la guerra) ed arriviamo a Chicago. Lì saliamo sull’aereo e dopo un’ora ci fanno scendere per problema tecnico…. Ottimo 4 ore di ritardo annunciate…. e 4 ore di ritardo annunciate in inglese…. Ok, io ero la cocca della prof d’inglese ed avevo buoni voti… peccato che poi da lì a sapere l’inglese è tutt’altra cosa. Antenne accese in aeroporto e riusciamo a partire. Arriviamo a San Diego di notte fonda: sono le 3 di notte.
La prima notte al Campus
C’è un pullman ad aspettare gli studenti (sì… abbiamo raccontato che era una vacanza studio….) ma noi non possiamo salire perché siamo diretti al campus e non agli appartamenti… ed inizi a farti delle domande!!!
Arriva circa mezz’ora dopo (tanto mica saremo stati stanchi) un americano con una macchina stile Hazard, telefilm che mi piaceva molto… ma in quel momento avrei gradito qualcosa di più sicuro.
E su quel bolide ruggente arriviamo a “El Conquistador”, un nome… un programma….
C’è un odore di patatine… o meglio di qualche cosa del genere … Ma sono le 4 del mattino!!!
Va beh… 2 ragazze americane stanno mangiando mentre ci aspettano per fare la foto per la tessera del Campus e vi lascio immaginare quanto fossimo fotogenici dopo 24 h di viaggio, mentre sentivamo odore di fritto in piena notte e sentivamo ridere le 2 ragazze senza capire una parola di quello che dicevano.
Finalmente le chiavi della camera!!! In genere la prima cosa che si fa in Italia é far vedere la camera ai propri amici, peccato che io quando ho aperto la porta mi sono trovata un fantasma urlante…
No, non ero sola in camera e quella sarebbe stata la mia compagna di stanza per il resto della vacanza.
Eravamo diverse, facevamo una “vacanza” diversa, visto che per me era l’estate di libertà, per lei era un anno di studio serio in una prestigiosa università americana… cmq è stata la migliore compagna di stanza che mi potesse capitare.
Gentilezza, cortesia, delicatezza, pazienza per tutte le sere in cui io rientravo tardi e lei la mattina dopo si sarebbe svegliata per studiare, ma anche confessioni, confronto tra persone con un vissuto completamente diverso.
Che dire? Da un primo incontro burrascoso è nato qualcosa di speciale.