The O.C.

05.20.2020

Il Sole e il sogno della California

The O.C. – Una serie diventata cult negli anni 2000 che ha fatto sognare una generazione tra sole splendente, ville lussuose, abiti griffati e drammi (non solo) adolescenziali.

No, non ho visto la serie alla sua uscita nel 2003, troppo “grande” per una serie TV da adolescenti (sì, sono più dell’epoca di Beverly Hills 90210).

Ho aspettato circa 20 anni per rivedere le repliche su Italia 1.

Effettivamente, perché non fare un tuffo in California?

E dopo così tanto tempo, cosa ha catturato la mia attenzione? Indubbiamente la sigla.

Musica

Eh sì, nonostante non avessi visto agli esordi The O.C., la sigla iniziale era ben impressa nella mia memoria e non appena ho sentito in sottofondo quelle note non ho potuto che girarmi, ascoltare e canticchiare “California here we come”, ovviamente sognando la California.

La canzone dei Phantom Planet è diventata un successo internazionale forse grazie proprio a The O.C., forse semplicemente grazie alla parola “California”, forse grazie a quelle note del piano con cui inizia la canzone, forse perché semplicemente orecchiabile, forse perché tratta di un tema che è il sogno di tanti: un viaggio in California… anche se solo per un concerto.

Pare che all’inizio il leader dei Phantom Planet non fosse d’accordo nell’utilizzo della canzone in un mezzo tanto commerciale come la TV, ma alla fine ha prevalso il volere del gruppo e probabilmente la consapevolezza inconscia di una grande scelta a livello di marketing.

Non solo la sigla: la musica è una protagonista timida ma incisiva nel corso delle varie puntate, dove impariamo a conoscere in Italia nuove band, ascoltare un po’ di quel genere Indie Rock esploso proprio negli anni 2000 e amare il gruppo preferito di Seth Cohen: Death Cab for Cutie.

The Orange County – New Port Beach

La serie è ambientata a New Port Beach, nella contea di Orange (The O.C.).

Sud di L.A., un grande porto fitto di yacht e più o meno verdi scoscese colline su cui costruire lussuose ville (rigorosamente con piscina) con una vista mozzafiato sull’oceano.

Il sole…. che splende….sempre!

Temperature miti e costanti tutto l’anno che fanno vivere un’eterna calda primavera.

Lunghe spiagge e onde perfette per il surf.

Palme che si stagliano alte nel cielo.

I grandi spazi tipici dell’America.

Il “lungo mare” costellato di diners in cui mangiare hamburger e patatine affogate nel ketchup.

I lunghi pontili su cui passeggiare ed, ovviamente, correre con rollers e skate.

La bici di Ryan, lo skate e la barca a vela di Seth….

E il surf  di Sandy, che nella lussuosa villa dell’austero suocero si riserva un angolo tutto suo tipico californiano. Beh, un cottage sulla spiaggia dove le tavole da surf sono appese al muro o utilizzate come tavolini e mensole non sarebbe affatto male… e come dicono in Australia (e forse anche a New Port Beach): Take it Easy!

La scuola

In una serie adolescenziale non può mancare la scuola. Devo ammettere che ho spesso sognato di studiare in uno dei campus americani e quando ho avuto la fortuna di trascorrerci un mese le aspettative non sono state deluse.

Ben poco hanno a che vedere con le grigie scuole italiane (ok, non generalizziamo… ma diciamo che la maggior parte è abbastanza triste) e soprattutto quando l’ho frequentato ero in vacanza “studio”, per cui la situazione può aver alterato la mia visione verso gli aspetti più positivi.

Resta il fatto che le scuole americane sono veri e propri villaggi, con ampi spazi per le aule e laboratori, con strutture sportive (palestre, piscine, campi da football o da baseball), con ampie sale per feste e balli e con tante aree verdi per picnic o nelle quali semplicemente ripassare all’ombra degli alberi. Direi che non possiamo che promuovere la location a pieni voti!

Ed ovviamente (come tutte le scuole) sono microcosmi dove si consumano i primi amori o le prime tragedie adolescenziali, dove si lotta ogni giorno per trovare il proprio posto, che sia da capitano della squadra di pallanuoto o da capitano della squadra dei fumetti. Cheerleader destinate ad essere elette reginette della scuola e studiose che costruiscono le fondamenta per accedere alle più prestigiose università americane. Bulli e outsider, sportivi e no.  The O.C. rappresenta alcuni stereotipi ed estremizza alcuni concetti, ma alla fine i temi sono reali e comuni a tanti adolescenti nel mondo, non solo nell’Orange County.

La Moda Californiana

Rispetto all’altra creazione di Josh Schwarts (Gossip Girl) dove l’abbigliamento dei protagonisti era veramente estremo, eccentrico e super fashion (forse NY è veramente così?) , la moda dei ragazzi di The O.C. è semplice, sportiva (anche se griffata) e sempre molto, ma molto californiana!

Le ragazze più ambite della scuola portano borse firmate (e no loro non usano zaini e cartelle, ma borse d’alta moda. I libri… quelli… rimangono nell’armadietto della scuola), ballerine o ciabattine, pantaloni o minigonne a vita bassa e tantissimi top di tutti i colori. Un abbigliamento che in varie versioni più o meno eleganti sfoggiano a scuola, sulla spiaggia o di sera.

I maschi indossano sneakers, cargo o bermuda e magliette di cotone. La camicia è usata un po’ come la nostra felpa: viene messa aperta sopra la maglietta o sull’immancabile canottiera di Ryan.

Rigorosamente a quadri la camicia di Seth Cohen (l’eroe di tutti i nerd del mondo), che alterna questo capo all’uso della doppia maglietta dove rigorosamente quella a maniche lunghe deve stare sotto!

Per le serate più ventose possiamo ammettere anche una felpa, meglio se di qualche college o università americana.

I personaggi

Ed oltre alle spiagge, all’abbigliamento e al surf, non possono mancare i protagonisti che rappresentano gli adolescenti (e i relativi genitori) di New Port (Josh Schwarts pare si sia ispirato proprio alla vita al college in California).

Figure probabilmente estremizzate (o forse non tanto) che rappresentano uno spaccato (a volte crudo) della società.

E se (forse) il ruolo principale è quello ricoperto da Ryan, l’outsider che viene da una periferia difficile, in realtà ogni personaggio della serie si conquista un ruolo da protagonista. Il nerd escluso che pian piano rafforza la sua personalità e si prende i suoi spazi (oltre alla ragazza più bella della scuola), la ragazza dolce e così tanto fragile, la bella snob che in realtà non è così superficiale.

Ed ovviamente i genitori non sono da meno, perché tra affari, bancarotte, chirurgie estetiche e tuffi in piscina non si annoiano di certo.

Per fortuna c’è Sandy…