Siviglia insolita

11.26.2018

Monastero della Cartuja

L’Alcazar, la Cattedrale, la Giralda, la Torre dell’Oro, Plaza de Toros, il Barrio de Santa Cruz. Sicuramente se cercate su internet cosa vedere a Siviglia, queste sono le prime bellissime attrazioni che vi consigliano di vedere, ed onestamente ognuna di esse merita un giro in questa città.

La città offre però altri gioielli: un po’ più lontano dal centro c’è infatti un vecchio monastero,  il monastero della Cartuja o di Santa Maria de Las Cuevas, che ospita oggi il Centro Andaluz de arte contemporaneo.

E’ stata una visita che mi ha affascinato particolarmente e particolarmente rilassante.

La visita mi ha affascinato per il luogo storico-religioso in cui si trova il museo di arte contemporanea: una connessione molto ben riuscita tra passato e presente.

L’origine del monastero

Il monastero, costruito nel XV secolo, sorge su antiche cave di argilla. La tradizione vuole che tra queste cave venne ritrovata una statua della vergine Maria, per cui il luogo venne considerato sacro e su di esso venne quindi costruito un monastero, dedicato proprio a Santa Maria de Las Cuevas. La visita in questo luogo può essere quindi fatta come classica visita ad un monastero, osservando la porta d’ingresso con l’ordine dei monaci, camminando lungo l’atrio, visitando la Chiesa e la Sagrestia o passeggiando nel chiostro.

Cristoforo Colombo

Camminando in questo luogo si scopre però che è anche profondamente legato alla storia, o meglio a Cristoforo Colombo che nel XV secolo iniziò i suoi viaggi. Durante le sue permanenze a Siviglia fu assiduo frequentatore della biblioteca del monastero. E’ proprio per questo forte legame con l’esploratore che il Monastero della Cartuja fu sede del padiglione reale durante l’esposizione universale del 1992, esattamente a 500 anni dall’anniversario del primo viaggio di Cristoforo Colombo.

La fabbrica di Ceramica

Un’altra cosa che mi ha attratto in questa visita è la peculiarità della struttura: ad un certo punto ci si imbatte infatti in alte ciminiere che poco sembrano avere a che fare con un monastero. Effettivamente nel 1838 l’imprenditore Charles Pickman prese in gestione questa struttura e la trasformò in una fabbrica di ceramiche. Ancora oggi si possono quindi vedere all’interno del complesso i forni e ciminiere utilizzati all’epoca.

Il museo di Arte Contemporanea

Ed ovviamente la visita al Monastero della Cartuja mi ha affascinato per il  museo di Arte Contemporanea. Credo che gli spazi siano molto ben utilizzati e non “soffocanti”, che venga lasciato molto spazio alle opere, in modo che possano essere ammirate con tranquillità e nella pace più assoluta. Ovviamente le mostre sono molto legate al gusto personale, ma devo dire che nonostante non sia una assidua frequentatrice di mostre di arte contemporanea, in questo caso ho avuto un ottimo feeling con ogni esposizione ed ovviamente sono rimasta a bocca aperta nell’alzare lo sguardo nel cortile del monastero e vedere sbucare un’enorme “Alicia”