Il “tempo” nel freddo inverno canadese
Sono arrivata da qualche ora a Quebec city. La città vista dal taxi che mi porta dall’aeroporto al mio appartamento mi lascia subito un senso piacevole.
Peccato il tempo…. ovvero nonostante sia già Dicembre non c’è l’ombra di un fiocco di neve.
“Ti rimborsiamo se non sarà un bianco Natale” cita una frase in una agenzia e mi sa che quest’anno debbano proprio rimborsare tutti.
Paillard
Il sabato mattina sono incuriosita da un fotografo che si ferma davanti ad un locale.
Paillard, un café boulangerie in una delle vie centrali di Quebec City: un locale color crema e rosso completamente rivestito a festa.
Effettivamente gli addobbi di natale all’esterno, la simmetria del locale e il rosso della porta si prestano per una bella foto.
Dopo di che, se qualcuno apre la porta mentre stai fotografando all’esterno, non puoi fare a meno di entrare, attirata da un dolce profumo.
Un grande albero di Natale ti accoglie all’ingresso addobbato con palline e pupazzetti, le luci che pendono dal soffitto sono rivestite di aghi di pino e pigne e decorate con grandi fiocchi rossi; per tutto il locale risuonano le note dei canti di Natale.
Cappuccino e trouche au chocholate e mi siedo su uno dei 2 lunghi tavoli di legno che scorrono lungo il locale. Ci sono anche tavolini più piccoli, ma l’idea di un tavolo unico dove ti puoi sedere con chi sta condividendo con te quello stesso attimo mi é sempre piaciuta. A volte fai due chiacchiere con chi ti siede vicino, a volte ti scambi un sorriso, a volte semplicemente sbirci cosa stanno facendo accanto a te.
La semplicità delle piccole cose
Oggi é sabato mattina: la gente fa colazione e chiacchiera tranquilla con accento francese.
Io scrivo qualche appunto ed un signore mi sorride: chissà cosa sta pensando di me? Che sono una turista? Che sto semplicemente studiando? Non so…
E non so perché qui in Quebec mi ritrovo spesso in qualche locale a scrivere, a pensare.
Qui il tempo scorre lento.
Il lungo inverno sta per arrivare e non c’è molto da fare, se non trascorrere le giornate in caldi locali…
Forse mi sono sbagliata: non c’è molto da fare?
Forse c’è semplicemente più tempo per ascoltare se stessi.