Royal Wedding

05.21.2018

Una favola d’amore

In questo blog scrivo di viaggi, ma anche di eventi che ti conducono in qualche città. E il royal wedding è stato un evento a livello mondiale.

Anch’io ero tra quelle migliaia di persone che si sono dirette a Windsor Sabato 19 Maggio 2018. La cittadina è veramente deliziosa e merita ulteriori visite in tranquille giornate inglesi. Non parlerò in questo post della città, ma della sua atmosfera in una giornata di festa, in un giorno dove scopri un po’ più del popolo inglese, in una giornata che ti riempie di emozione, di tanta gioia ed allegria.

Windsor è stata una splendida cornice all’evento dell’anno, con il suo castello, con il suo sali e scendi delle vie, coi suoi fiori, con i suoi parchi ed anche con quel sole che sembrava essere stato ordinato per l’evento, perché sabato tutto doveva essere perfetto.

In un grande parco di Windsor era posizionato un maxi-schermo dove poter assistere alla cerimonia. Il prato era gremito di persone con migliaia di bandiere inglesi per far festa al giorno di gioia del loro principe e della loro amata famiglia reale. Sì perché sabato ho sentito solo commenti d’amore, verso quel principe emozionato, verso gli sguardi d’intesa che aveva col fratello, ho sentito un’ovazione all’arrivo del principe Carlo (che è stato perfetto ed amorevole poi nell’accompagnare la sposa all’altare), ho sentito un boato all’arrivo della Regina, ho visto tanti sorrisi all’arrivo dei paggetti ed ho visto tanti occhi lucidi all’arrivo della sposa.

Erano tutti lì in un prato, a fare un picnic in un qualunque week-end di primavera, in un’atmosfera di festa, mentre guardavano una proiezione su un maxi-schermo: ed è questo che mi piace del popolo inglese. Sono sempre lì a partecipare agli eventi della loro nazione e lo fanno con gioia, con la voglia di “esserci”, di condividere un momento.

Dopo l’arrivo della sposa io mi sono spostata cercando di trovare un luogo dove passasse la processione degli sposi in carrozza ed ho conquistato un angolino nelle retrovie al di fuori del castello: eri li schiacciato in mezzo a migliaia di persone, non potevi fare un passo avanti o indietro, ma la situazione non era per nulla spiacevole. Iniziavi a parlare con gli sconosciuti di quel giorno, chiedevi se loro fossero riusciti a vedere qualcosa. Ho visto solo i cavalli passare, non sono riuscita a scorgere altro, ho sentito il boato al passaggio della carrozza e sono stata lì per un’altra ora ad aspettare che qualcos’altro accadesse. Nessuno si voleva muovere, tutti speravano in una ulteriore sorpresa, in un ulteriore passaggio degli sposi.

E per tutta la giornata è continuata la grande festa per le vie di Windsor: ogni via era costellata di bandierine inglesi, i negozi ed i ristoranti avevano scritte di congratulazione per gli sposi o addirittura le sagome degli sposi con cui poter fare una foto.

Le persone erano nei locali a chiacchierare, a ballare, a divertirsi, chi vestito con i colori dell’Inghilterra, chi vestito come se avesse veramente partecipato al matrimonio, chi vestita (sì in questo caso uso il femminile) normale, ma con l’inseparabile cappellino o cerchietto a piume da cerimonia inglese.

Vorrei però concludere il post dedicandolo proprio ai 2 sposi che si sono trovati coinvolti in un evento forse più grande di loro, ma nel quale hanno saputo mantenere la loro semplicità.

Sono due sposi forse imperfetti per la casa reale, con i loro difetti, con i loro errori, ma anche con i loro forti valori e con la loro empatia verso la gente.

La sposa era bellissima (you are amazing si è letto nel labiale di Harry) nel suo lungo abito bianco, ma soprattutto quello che colpisce di questa ragazza è la dolcezza del sorriso che ha mantenuto per tutta la cerimonia.

Ed in questo matrimonio mi piace citare anche una frase di 27 volte in bianco.

“Sai quando inizia la musica e la sposa fa il suo ingresso trionfale e tutti si voltano a guardarla? Io guardo lo sposo, il puro amore è lì”

Ed il puro amore era in Harry, con un timido sorriso quando ha visto arrivare la sua principessa, con quel “ciao” scambiatosi quando sono arrivati l’uno accanto all’altro, con quelle parole sussurrate, con quella mano stretta alla sua donna per tutta la cerimonia, con quel “I will” pronunciato in fretta per la voglia di dirle subito: sì ti proteggerò per sempre.