Movida, skyline e cibo
Milano zona Garibaldi – Devo ammetterlo: ho passato tante e tante serate in questa zona
Hollywood, Loolapaloosa, Tocqueville, sono solo alcuni dei nomi dove trascorrevo intere nottate e che ancora oggi sono simbolo della movida milanese.
Le serate avevano lo stesso rito: pizza in corso Como, discoteca e paninaro all’alba.
Questa zona è per cui legata a tanti ricordi, a tante serate spensierate, a tanti locali che non ho mai capito perché fossero famosi, a volte piccoli, bui, interrati.
Ma effettivamente si cerca da giovani il luogo dove c’è più folla, dove ci vanno tutti e per cui ci devi essere pure tu.
Milano zona Garibaldi è ora cambiata parecchio, molto più “chic” rispetto a tanti anni fa dove le auto si lasciavano in parcheggi “inventati”, dove quando tornavi speravi di trovarla, di trovarla tutta intera, senza finestrini rotti o gomme bucate.
E la bellezza dei 20 anni è che poi in fondo in fondo non ti interessava molto: ti arrabbiavi un secondo, facevi spallucce, ripulivi i sedili dai vetri e te ne andavi a mangiare il panino con la porchetta, perché era così che doveva finire la serata.
Devo ammetterlo: oggi la zona di Porta Garibaldi è una delle mie preferite. Non solo perché legata ai ricordi, ma perché credo che questa zona sia veramente BELLA. E’ stato fatto un lavoro di riqualificazione, di design, di costruzione eccezionale, per cui passeggiare per queste strade è veramente piacevole.
E vediamo un piccolo itinerario in questa zona. Sì l’itinerario è veramente mini in questo caso visto che le cose di cui parlare sono veramente tantissime.
Piazza Gae Aulenti
In genere la mia visita parte da qui, arrivando con il passante proprio alla Stazione di Porta Garibaldi. Si esce dalla stazione, si attraversa la strada, si prende la scala mobile e ci si ritrova catapultati in una Milano “metropolitana”. L’Italia è famosa per la storia e passatemi il termine “ineguagliabile” in quello (ci sono altre città in Europa molto belle, ma in Italia è un susseguirsi di opere d’arte), comunque bisogna sempre crescere e migliorare e la riqualificazione di varie zone di Milano in un’ottica più moderna sono davvero un bell’esempio.
La piazza è stata inaugurata nel 2012, proprio l’anno in cui è mancata Gae Aulenti, ovvero la designer e architetto italiana a cui la piazza è stata intitolata. Opera dell’ingegno dell’architetto Cesar Pelli, la piazza è lastricata in ardesia; al suo centro svetta il “Solar Tree”, ovvero una lampada a forma di albero creata dalla famosa marca di lampadari Artemide. Un albero altamente tecnologico con led che si illuminano grazie all’energia accumulata durante la giornata.
Ed il concetto di eco-sostenibilità si può “ammirare” in tutta la piazza. Le pensiline che si vedono sono infatti pannelli fotovoltaici che servono a produrre energia per i palazzi circostanti.
Sulla piazza svetta la Torre Unicredit, edificio “curvo” in vetro e acciaio che avvolge la piazza su un lato. E’ il grattacielo più alto di Milano con i suoi 230 metri di altezza, sicuramente non il più alto del mondo, ma è un grattacielo elegante con la sua spirale che si staglia nel cielo e con i suoi riflessi di luce e ombre.
Nella piazza si trovano poi fontane a sfioro che di sera si illuminano di luci colorate, creando altri riflessi magici.
Per la configurazione della piazza, se avete l’obiettivo fisheye della macchina fotografica, non fatevi mancare qualche scatto. In alternativa aspettate qualche evento legato al mondo della fotografia dove in genere gli obiettivi vengono prestati!
Il luogo che preferisco sulla piazza è RED, Read, Eat, Dream di Feltrinelli, un bistro creato all’interno di una piccola libreria. Puoi stuzzicare i piatti in un ambiente dove respiri la cultura e dove si susseguono diversi eventi; un ambiente informale dove fare aperitivi in lingua, dove ascoltare un po’ di musica, dove incontrare un nuovo autore.
Andando verso il centro di Milano dalla piazza si prende via Vincenzo Capelli, una strada pedonale dove, ancora più che lungo la piazza, iniziano a vedersi marchi di abbigliamento di lusso e non solo. Io sono sempre incuriosita dalle grandi finestre con le tende tirate degli appartamenti sopra i negozi: quando si dice vivere in centro!
Movida Milanese
E alla fine di via Capelli in un’area molto ristretta si concentrano gran parte dei nomi più noti di locali milanesi. Onestamente non li frequento da tanti anni, ma credo non abbiano minimamente perso nulla della propria “verve”.
Loolapaloosa, Milano-Ibiza. Credo che non ci sia da aggiungere altro!
Hollywood, discoteca per celebrità….
Tocqueville: la fila di quindicenni che aspettavano di entrare un sabato pomeriggio era impressionante.
Ed a questi si aggiungono un sacco di roof-top dove fare il classico ape milanese che tanto mi manca qui in UK!
Corso Como
Si arriva quindi in Corso Como: altri negozi di grandi marche e diversi locali dove poter mangiare.
Che dire: se mangiate qui non lamentatevi alla fine, né per come avete mangiato, né per il rapporto qualità/prezzo. Qui si paga la cornice, si paga il fatto di essere in una zona VIP, il cibo è un di cui. Intendiamoci sono tutti ristoranti e bar non sta-costosissimi, ma diciamo che a livello culinario l’Italia offre ben altro!
Un luogo che consiglio è il 10 corso como: dalla via principale fatta di negozi e locali ci si trova immersi in un piccolo “bosco”, ovvero un cortile pieno di piante e fiori. Il locale ospita spesso mostre di arte contemporanea. Ed anche in questo caso sono sempre per la cultura in luoghi piacevoli ed anche un po’ frivoli.
Il miglior panino al pesce di Milano
Beh un consiglio su dove mangiare ci vuole, no? Con qualche “difetto”, è veramente degno di nota la Pescaria in via Nino Bonnet (una strada parallela a corso Como), ovvero un locale direttamente sbarcato dalla Puglia che fa panini di pesce Gourmet. Il locale nasce dal concetto di street food. Il locale originale si trova a Polignano al Mare (e direi che anche quello andrà provato). Qui a Milano si trova in un locale stretto e lungo, con solo tavoli d’appoggio, con alti sgabelli, sicuramente modaiolo, sicuramente sovraffollato (ecco svelati i piccoli difetti), sicuramente con dei panini di pesce (difficili da mangiare, per cui armatevi di tanti tovaglioli) con un sapore e degli abbinamenti decisamente particolari e unici.
Eataly, piazza 25 aprile
Riprendiamo la nostra passeggiata e ci troviamo da Eataly in piazza 25 Aprile. Non lo so: questo posto non mi ha mai convinto del tutto. Un po’ perché sorge al posto di uno storico teatro di Milano, lo Smeraldo (i motivi della chiusura sono altri, ma è sempre un peccato veder chiudere i teatri), un po’ perché un po’ troppo caro, spesso sovraffollato e con spazi ristretti tra un prodotto e l’altro. L’idea di base è sicuramente ottima per dare valore ai prodotti italiani, alcuni luoghi interni dove mangiare sono effettivamente buoni, però a me manca qualcosa, un guizzo che lo faccia diventare un must.
Alice – ristorante stellato
Direi che non ci mettiamo a discutere sul cibo: in questo caso le stelle Michelin che si rinnovano di anno in anno sono proprio merito di una continua ricerca di sapori, abbinamenti ed ore ed ore di sperimentazioni. Curiosità del locale? Il social table, dove condividere l’esperienza eno-gastronomica con sconosciuti che diventano amici per una sera. Il tavolo è realizzato in Kauri, ovvero un legno della nuova zelanda ed è opera di Renzo Piano. Anche qui direi che non dobbiamo aggiungere altro!
Corso Garibaldi
E continuando a passeggiare si arriva in Corso Garibaldi. La scelta culinaria non manca certo in questa zona, ma segnaliamo i luoghi un po’ più easy (tranne uno).
Panino giusto – Anche se il locale al quale sono più affezionata è quello vicino ai navigli, non posso non citarlo. A Milano dal 1979. Sì lo so ce ne sono parecchi a Milano e sembra una catena, ma a me piace sempre tanto andare in questo locale ed assaggiare tutte le combinazioni di panini.
Princi – Panettteria: focacce, pizzette (sì sono più per il salato), ma anche tante brioches. Effettivamente non è più una semplice panetteria come lo era un tempo. E’ diventata un vero e proprio locale. A me ha sfamato in tante occasioni, per cui vale!
California Bakery – Amo l’america, amo il brunch, amo le cheescake. Devo spiegarvi perché mi piace California Bakery? Un consiglio: se siete appassionati di cucina (e anche se non siete ottimi cuochi… io sono un disastro) non perdetevi il cooking lab. Io ho seguito proprio il corso per fare “The real american brunch” e anche quello per preparare il “Thanksgiving Dinner”. Giornate piacevoli e tanto cibo da condividere!
Temakino – Cibo giapponese innaffiato da capirinha. Ecco il locale un po’ meno “easy” soprattutto per una questione di prezzo. Noi ci siamo divertiti un sacco ed il cibo che si mangia è differente dai milioni di giappi che ci sono in ogni angolo della città. Me lo ricordo così buono per merito della caprinha? Mah… Effettivamente ve lo consiglio per pranzo, così avrete modo di smaltire l’alcool (sì la capirinha è abbastanza forte in questo locale) con una bella passeggiata per le vie di Brera!
E prima o poi descriveremo anche quella zona di Milano!