Le maschere di Carnevale

02.21.2020

Ritorno alla tradizione italiana

Ma dove sono finiti Arlecchino, Pantalone, Pulcinella e tutte le maschere della tradizione italiana?

Eh sì sembra proprio che le maschere di Carnevale classiche siano un po’ sparite dalla circolazione.

Mi aspettavo tantissimi libri sugli scaffali con i salti di Arlecchino, i monologhi del Dottor Balanzone e le battute di Rugantino ed invece i miei amici dell’infanzia hanno lasciato spazio ad altre mascherine da disegnare e colorare.

No… oggi non sono proprio riuscita a trovare nessun libro che raccogliesse le storie di tutte queste maschere della tradizione italiana, descrivendone l’abbigliamento caratteristico, il loro carattere e le loro avventure.

C’è chi mi ha detto che sono semplici maschere di Carnevale che oramai hanno fatto il loro tempo…

Sarà ma erano molto di più di maschere:

  • erano il ripasso delle regioni italiane, con le loro caratteristiche, con i loro accenti;
  • erano il legame con la commedia dell’arte, con quelle rappresentazioni teatrali che ti facevano divertire e amare quella forma d’arte;
  • erano un riassunto delle diverse personalità umane nella loro vivacità, simpatia, arroganza e furbizia

Ma soprattutto erano tanto ma tanto divertimento!!!

Nel periodo più colorato (e più goloso) dell’anno, si prendevano fogli, colori, pastelli, pennarelli, forbici e colla e si disegnava, si facevano collage e poi in genere si appiccicavano i “capolavori” su una mappa d’Italia per associare ogni maschera alla sua regione di appartenenza.

Ed allora ecco alcune delle maschere di Carnevale della tradizione italiana!

Arlecchino

Ci troviamo in Lombardia e più precisamente a Bergamo. E’ qui che nasce Arlecchino, la maschera più colorata della tradizione italiana!

ABITI

Arlecchino porta un vestito a losanghe di tinte diverse, un cappello ed una maschera in viso. Con lui l’immancabile battacchio ovvero uno strumento musicale che genera un gran rumore quando si sbattono le due assi di legno di cui è composto. Questo strumento era molto usato a teatro per far sobbalzare il pubblico e poi condurlo ad una grande risata.

Il vestito di Arlecchino pare che all’inizio fosse bianco, ma divenne coloratissimo grazie a toppe di stoffe colorate che gli furono cucite sopra.

SEGNI PARTICOLARI

Tanto pigro quanto agile nei movimenti, scattante nelle sue acrobazie!

Simpaticissimo con la sua battuta sempre pronta, dispettoso…

E’ veramente un burlone che una ne pensa e cento ne combina…. Eh sì ne combina proprio di tutti i colori come il suo vestito!

Servitore del suo padrone (o forse… di due padroni), alterna il suo lato buono, pronto ad aiutare le persone a quello più cattivello, pronto ad ingannarle!

Un po’ il servo sciocco, quello pasticcione, un po’ sprovveduto ed ingenuo, ma tanto tanto divertente.

Brighella

Siamo sempre a Bergamo in Lombardia e come dice il nome, Brighella è un po’ un “attacca brighe” o anche uno che “briga”, ovvero uno che traffica per ottenere qualche cosa.

Essendo della stessa città, non poteva che essere amico di Arlecchino.

Anche lui servitore, ah no capo servitore ovvero primo “zani”, ovvero il servo più furbo.

Servitore, cuoco, cameriere e… tanto altro, con professioni più o meno lecite….

ABITI

Brighella, capo servitore, indossa la livrea che simboleggia l’appartenenza al padrone: camicia, pantaloni, mantello e cappello bianchi decorati da liste verdi.

Si vanta di questa livrea e la usa come “potere” verso gli altri servi.

SEGNI PARTICOLARI

Brighella è un vero artista: è abile a ballare, suonare, cantare e… imbrogliare!

Eh sì… anche i malcapitati padroni finiscono sempre per essere da lui burlati. Abilissimo nell’ammaliare con i suoi gesti rispettosi e prontissimo ad ingannare con la sua furbizia.

Non agile quanto Arlecchino fisicamente, ma sicuramente molto agile mentalmente, sempre pronto ad inventare frottole con una naturalezza disarmante.

Pantalone

Ci spostiamo ora a Venezia, per incontrare un vecchio mercante.

Ricco, avaro e sbeffeggiato da tutti….

ABITI

Pantalone indossa calzamaglia e camicia rossa, un lungo mantello nero (o meglio una zimarra) e babbucce con la punta rialzata che sembrano avere la stessa forma del suo pizzetto sempre all’insù!

SEGNI PARTICOLARI

Brontolone! Eh sì il nostro Pantalone brontola sempre. E’ un po’ come zio Paperone, sempre attaccato ai soldi!

Purtroppo per lui si intromette spesso in varie questioni in cui sarebbe meglio starne fuori, per cui finisce sempre per “prenderle”.

Sempre scontento e spesso preso in giro, anche dalla sua serva…

Colombina

Rimaniamo in Veneto, per onorare la maschera femminile che si è imposta su tutti questi “uomini mascherati”.

Ed è lei la serva di Pantalone!

Colombina, una serva furba ed amante del gossip amoroso di Rosaura, alla quale vuol un gran bene e per la quale farebbe di tutto, anche imbrogliare le altre persone!

Chi è Rosaura? La figlia di Pantalone, padre scorbutico e sospettoso! Qualcuno dovrà pur aiutare questa fanciulla!

ABITI

Colombina veste graziosamente con un’ampia gonna a balze ed un corpetto. Immancabili il grembiule e la crestina da cameriera.

SEGNI PARTICOLARI

Sbarazzina, vivace, astuta, maliziosa e civettuola. Sa ben comandare e tenere a bada tutti gli uomini che le girano attorno. Un po’ imbrogliona, ma lo fa solo per difendere Rosaura e i suoi amori!

Balanzone

Anzi il Dottor Balanzone! Bolognese Doc! Eh sì ci troviamo in Emilia Romagna.

Chiacchierone, anzi proprio logorroico…. Ma non è che si capisce sempre benissimo quello che vuol dire, con il suo linguaggio pieno di citazioni e frasi in latino, buttate un po’ qua e là a caso.

ABITI

Vestito di nero dalla testa ai piedi (con un cappello a larghe falde ed una toga lunga lunga), fatta eccezione per il grande bavero bianco.

Spesso porta con sé carte o libri, per mostrare tutta la sua cultura.

SEGNI PARTICOLARI

Uomo di legge dotto e sapiente…. Come si legge in una filastrocca però… non conclude niente! Brontolone e chiacchierone, semplicemente Balanzone!

Ah dimenticavo, anche golosone! D’altronde è di Bologna!

Gianduja

Ci spostiamo ora in Piemonte! Per forza direte voi! Ma no… non è un gianduiotto anche se sembra che il delizioso cioccolatino nacque proprio da lui, che distribuì per  le strade della città un dolce fatto di cacao, zucchero e crema di nocciole.

ABITI

Effettivamente un po’ ricorda un gianduiotto nei suoi colori, con la sua giacca marrone profilata in rosso ed il panciotto giallo! In testa una parrucca ed anche un tricorno!

SEGNI PARTICOLARI

Un galantuomo un po’ distratto, ma tanto ospitale e generoso.

Gentile e cortese è proprio piemontese!

Ama il buon vino e ha in mano spesso un boccale…  d’altronde Gianduja è  semplicemente “Gioan d’la douja” (Giovanni del Boccale)

Rugantino

Arriviamo ora a Roma!

E qui troviamo “er bullo de Trastevere”: il nostro Rugantino, sempre pronto a cacciarsi nei guai.

ABITI

Un costume da gendarme (di cui Rugantino rappresentava la caricatura) che si è trasformato poi negli anni in un costume da popolano: finanziera e calzoni corti, ampia fascia in vita e bandana al collo.

SEGNI PARTICOLARI

La ruganza, ovvero l’arroganza.

Quella spacconeria che lo fa finire nei guai…

Ma anche se le “prende”, l’importante è avergliene “dette” tante. D’altronde la sua caratteristica principale è quella lingua insolente e provocatoria.

Stenterello

E ci trasferiamo ora in Toscana, a Firenze, per conoscere l’unica maschera del Carnevale e del teatro fiorentino. Sempre dalla parte dei più bisognosi, anche se non esattamente un cuor di leone!

ABITI

Vestito completamente a caso…. Una zimarra blu con un panciotto giallo a pallini, pantaloni corti e le calze diverse, in genere una rossa ed una a righe colorate.

SEGNI PARTICOLARI

Cresciuto a stento, senza mai una lira in tasca e sempre disordinato.

Saggio e ottimista, in grado di cavarsela in ogni occasione.

Eh sì… come abbiamo detto un po’ fifone, ma sempre dalla parte degli ultimi!

Beppe Nappa

E sbarchiamo ora nelle Isole, con una maschera tutta Siciliana!

Servitore un po’ pelandrone ha come luogo prediletto la cucina!

ABITI

Uno stile un po’ francese con quell’abito che ricorda Pierrot…. anche se azzurro!

Sempre insieme a lui un cappello di feltro bianco o grigio che è solito portare sopra una calotta bianca…. Proprio quella che ci siamo dimenticati nel disegno  (che la nostra fantasia ha caratterizzato da una folta capigliatura…)

SEGNI PARTICOLARI

Fannullone… Eh va beh, tutti servi che abbiamo visto fino ad ora lo sono… anche se il suo nome proprio non lo aiuta, visto che il nostro “Giuseppe toppa dei calzoni” è proprio sinonimo di un buono a nulla…

Amante del cibo… Ed anche qui devo dire che tutte le nostre maschere di Carnevale sono delle buone forchette.

Ma Beppe Nappa è forse insuperabile: ama proprio i profumi, gli odori ed i sapori di tutta la cucina!

E poi è scaltro: anche lui abilissimo a togliersi da ogni impiccio!

Farinella

E raggiungiamo ora la Puglia con un fornaio che porta il sapore della sua terra.

Il suo nome deriva da una farina di ceci e orzo abbrustoliti, utilizzata per creare una crema deliziosa tipica della tradizione pugliese usata in genere per accompagnare piatti di carne o pesce.

ABITI

Fa concorrenza a qualcun’altro di nostra conoscenza in quanto a colori!

All’inizio il suo costume non era così, ma è poi diventato simile a quello di un Jolly, con un abito “arlecchino” a toppe ed un cappello a punte con campanelli.

SEGNI PARTICOLARI

Scanzonato, ironico, sorridente, la sua figura è passata ad essere da “anonima” a “eroica” salvando i suoi concittadini da un’invasione con tanta astuzia e furbizia.

Innamorato della vita e perdutamente della sua terra.

Pulcinella

E terminiamo la nostra carrellata di maschere (e ce ne sarebbero ancora tantissime) con Pulcinella! Siamo in Campania, proprio a Napoli.

Pulcinella non  è solo una maschera di Carnevale. E’ una istituzione.

Pulcinella può ricoprire ogni ruolo! Ed è proprio così che l’ho vista recentemente rappresentata in un’opera dove tutti i “mestieri” erano rappresentati da tanti e diversi pulcinella.

Una piccola canaglia che incarna lo spirito esuberante di Napoli.

ABITI

E se abbiamo iniziato il post con la maschera più colorata d’Italia, passiamo ora alla maschera più “acromatica” di’Italia. Una tunica bianchissima fatta di pantaloni e casacca larghi, un morbido cappello. Nera solo la maschera e a volte un tocco di rosso della cinta o anche del peperoncino attaccato ai vestiti!

SEGNI PARTICOLARI

Naso adunco? Sì ok..

Un po’ pigro? Eh sì… Anche lui!

Affamato? Beh, per un piatto di maccheroni è capace di ogni imbroglio.

E poi??? Mi sembra che chiacchieri tanto… anche quando in realtà dovrebbe mantenere un segreto!