I musei di NY

04.21.2014

Venerdì 28/11/2003

Piove a NY e c’è pure la nebbia: salta la gita alla Statua della Libertà. E ora? Che fare nel classico freddo newyorkese?

I musei di NY in una giornata di pioggia

Decido di andare alla scoperta dei musei. 5° strada in direzione Central Park, a piedi naturalmente! Cappellino in testa, niente ombrello e cammino sotto la fitta pioggerella: anche questa é NY ed ogni passo ha un sapore particolare. In genere vagare per le città sotto la pioggia è fastidioso, ma non qui, non sotto una pioggia fine fine, non mentre cammini imbacuccata sotto un caldo piumino ed una grande pashmina e ti gusti ogni passo che fai.

Il MET

Il primo museo che incontro è il MET. Il museo è immenso: si comincia dall’area egizia, per poi trasferirsi nell’ala dove sono allestite case d’epoca. Due ore che vago per il museo e ho visitato solamente pochi padiglioni. Decisamente un museo che non fa per me: i musei così grandi mi stancano e non apprezzo opere che prese singolarmente mi rapirebbero. Medito di andarmene, ma ecco apparire i quadri di Van Gogh, Canaletto e Renoir che riescono a trattenermi in questo museo ancora un po’.

Il Guggenheim e lo street food

La giornata all’insegna della cultura non è ancora terminata. Mi dirigo a Nord verso il Guggenheim, museo non paragonabile all’immensità del MET, ma reso famoso dalla particolare struttura a spirale.

Ma prima di entrare al museo ecco il primo hot dog newyorkese. Gli hot dog di New York sono i più buoni al mondo, ma non pensare di trovarli nei  locali o nei bar. L’hot dog a New York si mangia per strada. Hot dog, pretzel, mandorle caramellate: il newyorkese li mangia di fretta mentre cammina indaffarato, magari sorseggiando quel disgustoso caffè in un bicchiere di carta enorme.

Io non  mangio di fretta: mi siedo sulle fioriere antistanti al museo a gustarmi hot dog, ketchup e coca. Street food, cibo da strada: amo sperimentare tutto quanto mi offrono i vari paesi e anche in questo caso non rimango delusa. Sarò condizionata, ma questo pranzo di pochi dollari mi dà grande soddisfazione.

Guggenehim: decisamente il mio museo, una formula ideale. Un museo piccolo, con poche opere ma allestite in modo egregio… che lascia il segno. Lungo la spirale sono appesi quadri di arte moderna e poi, ad ogni piano, sono allestite lateralmente delle sale, ognuna dedicata a d un tema specifico o ad un autore.

Uno splendido omaggio a Fellini mi riporta a casa. La dolce vita viene trasmessa a ripetizione: non è tradotta, eppure chiunque si ferma ad ascoltare per qualche attimo, per rivivere l’atmosfera di quegli anni.