Scenografie e memoria
No Story lives unless someone wants to listen
J.k. Rowling
E mi sembra che proprio in tanti siano stati ad ascoltare. E non solo, sono stati a guardare i film e sono ancora qui per rivivere la saga di Harry Potter.
Il percorso degli Studios ovviamente non è lineare: scenografie ed oggetti sono presenti in più film. Ma credo che ognuno di noi associ le varie scenografie ad immagini precise.
Per me la Sala Grande che ti porta nel magico mondo di Hogwarts è associata fortemente ad Harry Potter e la pietra filosofale, a quando nel grande salone arrivano tutti i maghi e i mezzo sangue, a quando la professoressa McGranitt chiama i vari studenti per lo smistamento nelle varie case, a quando il Cappello Parlante (che qui è in mostra nell’ufficio di Silente) ascolta il desiderio di Harry Potter di non essere messo con i Serpeverde.
Era il primo capitolo della Saga e con Harry scoprivamo anche noi la scuola di magia di Hogwarts.
La Sala si mostra immediatamente nella sua grandezza: i lunghi tavoli di legno apparecchiati (nel film i tavoli occupavano anche lo spazio centrale che qui è invece lasciato libero per i visitatori), il grande camino, le pareti di pietra, la parte dedicata ai professori qui rappresentati dalle loro vesti. Insomma un ottimo inizio per la visita degli studios!
Cosa manca??? Sicuramente le centinaia di candele che fluttuavano nell’aria e poi il soffitto “magico” del film che replicava il cielo: niente cielo per noi, ma travi e luci propri di un set cinematografico!
Dalla Sala Grande si aprono poi le porte vere e proprie verso gli studios.
Entrando quello che mi ha colpito immediatamente è l’area dedicata al Ballo del Ceppo, presente in Harry Potter ed il Calice di Fuoco, tradizione del Torneo Tremaghi. La costruzione in “ghiaccio” ornava la Sala Grande alla vigilia di Natale , ma soprattutto è il vestito rosa di Hermione a ricordare il ballo, alla sua bellezza forse notata per la prima vera volta dai suoi amici, alla scenata di gelosia di Ron, a quei sentimenti espressi timidamente da quei bambini che sono oramai adolescenti nel quinto capitolo della saga.
Continuando a camminare ti trovi circondato da quadri, tantissimi quadri che sono stati dipinti proprio per la serie! Ebbene sì: parte del lavoro cinematografico è anche quello di realizzare nel modo più verosimile possibile i vari oggetti che servono nelle scenografie ed in questo caso erano proprio i quadri “viventi”. Negli studios nessuno ha preso vita mentre passavo, ma come non ricordarsi la Signora Grassa che amava cantare e divertirsi, ma sicuramente non essere disturbata?? E per gli occhi più attenti nei quadri troverete alcune somiglianze con chi ha partecipato alla realizzazione dei film.
Si passa quindi per il dormitorio maschile dei Grifondoro che è stato sede di vari confessioni tra Ron ed Harry. Pare che questa parte degli studios non sia mai cambiata, per cui i letti che accoglievano comodamente gli attori “bimbi” della prima serie, sono diventati veramente piccoli con il passare degli anni!
Si passano altre sale e sono stati i vestiti dei protagonisti ad attirare la mia attenzione, vestiti di semplici ragazzi, quando nel film i protagonisti non si vedevano più solamente con le “divise” della scuola di magia, ma con abiti “in borghese”. E qui sono proprio i vestiti che i ragazzi indossano nell’ultimo capitolo, quelli della grande battaglia finale.
Si arriva quindi all’ufficio del preside, con Silente che ti accoglie in questo studio pieno zeppo di vecchi libri che in realtà sono vecchie guide telefoniche ricoperte. Anche per questo ci vuole tanta fantasia! E in questo ufficio come non ricordare il “falò” di Fanny la Fenice oppure i tanti discorsi di Silente: “non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte”. E parlando di Silente, nei film è rappresentato da 2 attori: Richard Harris, scomparso nel 2002, e Michael Gambon. E pare che con il cambio dell’attore, si sia deciso anche di modificare l’abbigliamento di Silente nei film, che con Gambon è diventato di colori più accesi.
E si arriva poi alla classe di pozioni con migliaia di barattoli di ingredienti “strani”: e qui come non ricordare l’ingresso di Piton nel primo film! Ed anche negli studios le pentole prendono vita e mescolano da sole i vari ingredienti. Mentre nessuna magia per le etichette scritte a mano sulle centinaia di barattoli che compongono questa classe. Ci potete pensare? Solo per “allestire” la classe delle pozioni sono stati riempiti ed etichettati centinaia di barattoli.
E chi non ha amato Hagrid? Per realizzare la sua capanna è stato usato qualche trucco, come piccole sedie per fare sembrare il personaggio molto più grande e sedie enormi dove si sedevano Harry, Ron ed Hermione per farli sembrare molto più piccoli. Anche questo sono trucchi cinematografici!
Un piccolo passaggio per la foresta proibita ancora infestata dai ragni giganti.
Si alternano ambienti caldi, colorati e famigliari come la casa dei Weasley, dove le pentole cucinano da sole e gli aghi sferruzzano per fare la maglia, ad ambienti cupi come la sala della riunione dei mangiamorte. Si passa dal rosa acceso dell’ufficio di Doolores Umbridge, al verde cupo dei camini del ministero della magia.
Si arriva quindi al treno per Hogwarts che ha accompagnato i nostri amici alla scuola per tanti anni. Sicuramente legato al ricordo del primo film quando anche noi viaggiavamo all’interno di quel treno per scoprire per la prima volta la scuola. Ma come dimenticare la scena di Harry Potter ed il Prigioniero di Azkaban, quando in una notte buia e tempestosa il treno si ferma proprio nel mezzo dell’alto ponte e per la prima volta compaiono i dissennatori?
Piccola sosta! Appena dopo il treno si trova infatti il bar degli studios dove si trova la BurroBirra! E come promesso non vi svelo nulla lasciandovi il piacere della scoperta 🙂
Si passa quindi alla zona esterna, dove ecco comparire il nottetempo, l’altissimo bus blu a 3 piani, mezzo di trasporto d’emergenza per maghi e streghe in difficoltà. La sua pazza corsa per le vie di Londra è indimenticabile.
E nella parte esterna degli studios ecco il numero 4 di privet drive, l’abitazione dei Dursley dove Harry ha trascorso i primi 10 anni di vita. Centinaia di lettere consegnate dai gufi, ma soprattutto tutti gli attestati onorari del cugino Dudley: d’altronde finire sempre la merenda a scuola è qualcosa da festeggiare e premiare!!!
La visita ai luoghi di Harry Potter finisce poi con i miei 2 luoghi preferiti: Diagon Alley ed l’intera scuola di Hogwarts.
Diagon Alley a livello di scenografia è perfetta nella sua imperfezione e tutti i locali non fanno che riportare a tante immagini, dall’incontro con la prima bacchetta al negozio pieno di scherzi dei gemelli Weasley! E’ una via che spereresti fosse vera, piena di cose curiose, piena di libri, di bacchette, di animali ed anche delle caramelle tutti i gusti più uno.
E poi si finisce con i fuochi d’artificio. Il modello del castello di Hogwarts è un lavoro d’ingegneria straordinaria per il numero di dettagli che lo compongono: ed è incredibile pensare che proprio questo modello sia stato usato per varie riprese da lontano o dall’alto del castello.
Ma c’è qualcos’altro in questa stanza, sarà il modello perfetto, saranno i 2500 led che simulano le luci nelle stanze del castello, sarà che il locale è particolarmente scuro ed il castello è illuminato da una luce blu, insomma in questa sala si percepisce veramente la magia di Hogwarts, la grande magia di Harry Potter.
In realtà tutto quanto ho raccontato è solamente una minima parte degli Studios. Migliaia e migliaia di oggetti, costumi, spiegazioni degli effetti speciali, tutte le maschere costruite, i meccanismi per far vivere i vari personaggi di fantasia, gli studi, i disegni. Per osservare tutto nei minimi dettagli non basta una giornata.
Io ho trascorso 4 ore nel ricordo della Saga: una più attenta analisi verrà fatta nel secondo tour!
Sì perché credo di tornarci, magari quando la Sala Grande è addobbata per qualche festa, proprio come la vigilia di Natale durante il Ballo Del Ceppo.
Cosa consiglio? Di fare una maratona Harry Potter prima di andarci, così tanto per rinfrescare la memoria ed apprezzare ancora di più la grandezza di questi Studios!