La Moschea Bianca
Torniamo con questo post negli Emirati Arabi e in particolare ad Abu Dhabi. Ci sono stata un bel po’ di anni fa e mi è tornata in mente per amici che hanno ripercorso quest’anno il mio stesso viaggio. Mi piacerebbe tornare ad Abu Dhabi, soprattutto per vedere realizzati quei musei che all’epoca della mia visita erano solo idee, plastici meravigliosi.
Ho in mente tante immagini di questa città, ma sicuramente la più vivida è quella della Grande moschea bianca di Abu Dhabi o Moschea Sheikh Zayed.
Io l’ho trovata di una bellezza unica. E’ una moschea che rispecchia lo sfarzo di alcuni palazzi di Abu Dhabi, ma che non sembra eccessiva, rimane elegante nel suo candore abbagliante.
E’ bella. Punto. Non c’è da aggiungere nulla. Basta il colpo d’occhio.
Ma dopo il colpo d’occhio ci accorgiamo dei dettagli. E di dettagli ce ne sono infiniti.
Ci accorgiamo dei tanti elementi architettonici. Delle tante cupole che caratterizzano la Moschea, alcune enormi, alcune più piccole, ma tutte di marmo bianco. Ci accorgiamo delle migliaia di colonne, quelle che danno sul grande cortile, decorate d’oro, madreperla, lapislazzuli e pietre preziose. Ci accorgiamo dei minareti che svettano su questa opera grandiosa.
Ci accorgiamo dei tanti motivi floreali e dei tanti mosaici (italiani) di marmo e pietre colorate che luccicano anche da lontane, illuminate dal sole splendente degli Emirati Arabi.
Ci accorgiamo di quei grandi lampadari in oro e cristallo Swarosky.
Ci accorgiamo di quel tappeto assemblato a mano, semplicemente il tappeto artigianale più grande al mondo.
Ci accorgiamo del lavoro minuzioso delle tantissime persone che hanno contribuito a rendere la moschea bianca così grandiosa: da chi l’ha ideata, a chi l’ha costruita, a chi ha studiato i dettagli, a chi ha scelto i materiali in ogni angolo del mondo, a chi ha realizzato le decorazioni, a chi ha incastonato pietre e cristalli, a chi ha annodato i fili per realizzare il tappeto.
Fascino, complessità, linee, riflessi: la moschea bianca racchiude tutto questo e tanto altro. Un luogo da visitare e in cui ritornare, magari ad un’ora diversa del giorno o della sera per scoprire altre particolarità e peculiarità di questo luogo.