Incontro con il gospel
Central Park: un porticato, una chitarra, 5 persone, 5 voci che ti chiamano a sé come un canto delle sirene. Questo è il nostro primo incontro con il Gospel.
A volte credo che sia impossibile descrivere a parole un attimo e le sensazioni che lo attraversano. Ed è difficile trasmettere ciò che ho provato nell’ascoltare quelle voci calde: la pelle d’oca, lo sguardo fisso sull’obiettivo della telecamera per rendere quell’attimo eterno, per poter godere di quelle stesse sensazioni 1, 100, 1000 volte ancora.
Un dono, un grandissimo dono è la voce di quelle persone… ed un dono quello che abbiamo ricevuto noi nell’ascoltarle.
Vi lascio le parole di quella canzone che risuonava in Central Park in una fresca domenica d’agosto.
“You raise me up” testo di Brendan Graham
When I am down and, oh my soul, so weary;
When troubles come and my heart burdened be;
Then, I am still and wait here in the silence,
Until you come and sit awhile with me.You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up To more than I can be.You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up To more than I can be.There is no life – no life without its hunger;
Each restless heart beats so imperfectly;
But when you come and I am filled with wonder,
Sometimes, I think I glimpse eternity.You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up To more than I can be.You raise me up, so I can stand on mountains;
You raise me up, to walk on stormy seas;
I am strong, when I am on your shoulders;
You raise me up To more than I can be
Harlem, Bronx e Gospel
E poi…. e poi ti trovi la domenica successiva a fare un tour turistico: Harlem & Gospel. Perché scegliere un tour quando potresti recarti ad una chiesa qualunque e vivere qualche cosa di molto più reale? Non so… forse perché ottimizzi il tempo, forse perché nonostante tutti dicano che Harlem sia un quartiere ora di tendenza, non ti senti sicura ad avventurarti da sola.
Ed in questa domenica non ti ritrovi in una chiesa di Harlem, ma in una chiesa del Bronx.
“To our Friends and Visitors: for making our Service so special today. Remember at Friendly, Visitors are Strangers Only Once”.
Una frase semplice, appiccicata ad un pacchetto di dolcetti che ci hanno regalato appena finita la funzione: tutto molto truistico? No, tutto molto vero. E’ incredibile l’amore trovato all’interno della Friendly Baptist Church, è incredibile come queste persone ci abbiano accolto e ci abbiano fatto partecipare ad un loro momento intimo.
Il reverendo ha stretto la mano ad ognuno di noi, ci ha fatto accomodare e ci ha invitato a condividere la loro gioia.
All’interno di questa Chiesa sembrava di essere in un film: le signore di colore vestite a festa, con assurdi tailleur color pastello, abbinati ai cappellini più strani dello stesso colore.
Ci avevano detto che in una messa Gospel tutto può accadere: ed accade di vedere un’anziana signora con un vestito color porpora, un cappellino bianco, un filo di perle attorno al collo che si alza a cantare la sua gioia, la sua vita… accade di vedere una signora riccia che assomiglia alla sensitiva del film Ghost che sembra andare in trans travolta dalla sua religione…. accade di sentire il sermone fatto con enfasi, con gesti teatrali… accade di vedere la gente alzarsi, cantare e ballare come ad un concerto…
Non stavamo vedendo Sister Act, ma stavamo vedendo una rappresentazione di gioia, di amore, di condivisione e di fratellanza.