2015: Milano al centro del mondo
Mi imbatto per caso in un articolo sull’I-Days 2018 un festival di musica che si svolgerà nella vecchia area expo. Ha inizio proprio oggi 21 giugno 2018.
E non posso che ritornare a 3 anni fa quando l’expo a Milano era in pieno svolgimento.
Sono stata all’expo diverse volte, all’inizio, quando era ancora poco frequentato, quando seguivi una logica per entrare in un padiglione dopo l’altro, quando non ti dimenticavi di farti fare i timbri sul passaporto expo, quando mezz’ora di fila ti sembrava troppo e pensavi “quel padiglione lo farò la prossima volta”.
Poi i giorni passavano, le file aumentavano e diventavano lunghe ore, ma i padiglioni più belli dovevi assolutamente vederli.
Ho trascorso ore ed ore percorrendo quel decumano avanti e indietro, ho trascorso piacevoli serate con gli amici a “stuzzicare qualcosa dal mondo” quando il biglietto costava solo 5 euro.
Ho passato ore per visitare i padiglioni all’interno ed ho trascorso una intera giornata dall’apertura dei cancelli alla loro chiusura per fare foto ai padiglioni dall’esterno in modo da poter ammirare il loro splendore al cambiare della luce del sole.
Ho sentito tante critiche verso questa manifestazione, verso la sua organizzazione, ma per me è stato un successo nonostante i tutti nonostante…
Nonostante i biglietti venduti ai prezzi più strani, nonostante le file ai cancelli, nonostante le file ai padiglioni più belli, nonostante le 7 ore di fila al padiglione del Giappone, nonostante alcune regole che cambiavano di volta in volta, nonostante il caldo torrido di quell’estate, nonostante la pioggia di quell’autunno, insomma nonostante tutto…
L’expo mi è piaciuto perché era una grande festa, era una officina di idee, perché tutti quei padiglioni erano diversi l’uno dall’altro, perché racchiudevano la storia di un paese, perché volevano raccontare il futuro di quel paese.
L’expo mi è piaciuto nei suoi padiglioni più spettacolari con l’utilizzo di schermi , di luci, di tecnologia.
L’expo mi è piaciuto nei padiglioni più semplici che spesso visitavi quando gli altri erano occupati, ma che ti lasciavano sempre qualche sorpresa, come uno spettacolo di danza che poco dopo avresti scoperto essere fatto da ologrammi.
L’expo mi è piaciuto per quel cibo proveniente da tutto il mondo, per quegli assaggi fatti in varie nazioni (nonostante l’hamburger di coccodrillo non sia riuscita ad assaggiarlo arrivando ogni volta troppo tardi…)
L’expo mi è piaciuto perché ha reso importante l’Italia nel mondo, perché in quell’anno tutto era tirato a lucido, per la festa più bella.
Non era solo Milano: tutta l’Italia era ancora più bella.
L’expo mi è piaciuto per l’albero della vita, che potrà sembrare piccolo e insignificante se paragonato alla Tour Eiffel a Parigi o a Piazza di Spagna a Siviglia, ma ha donato tante emozioni con le sue musiche e i suoi colori.