Il Turismo in fiera a Milano
Si è svolta questa settimana la BIT (Borsa Internazionale del Turismo). Ci sono andata diversi anni per raccogliere “idee di viaggio”, per lasciarmi trasportare dai racconti, dalle immagini di paesi che non conoscevo, o di cui volevo conoscere molto di più.
La BIT è secondo me cambiata negli anni, con alti e bassi. Si è passati da una fiera enorme indirizzata al turista e al viaggiatore dove si poteva viaggiare per tutto il mondo attraverso i vari padiglioni, ad una fiera più “scarna” con grandissimi assenti.
Devo dire che le ultime volte in cui c’ero stata ero rimasta un po’ delusa. Da borse piene di cataloghi e assaggi di cibo nelle varie zone del mondo ero passata a girovagare senza meta alle ultime edizioni.
Credo che anche la fiera si fosse un po’ persa in un momento di cambiamento per il mondo del turismo. Il viaggiatore non ha più bisogno di cataloghi e pacchetti standard pre-confezionati: ha bisogno di idee, di esperienze. Tutto il resto si trova facilmente ed in abbondanza su internet.
La prima volta non da semplice turista
Per cui anche la fiera è cambiata o forse sono cambiata io, anche perché per la prima volta quest’anno l’ho vissuta non per cercare idee di viaggio, ma idee e contatti per il mio blog.
E’ stata utile? In parte. Non ero molto preparata a questa nuovo modo di andare in fiera e il rammarico più grande è stato quello di non aver incontrato bloggers e scrittori che ho visto solo più tardi essere presenti.
Ho fatto però alcune chiacchierate decisamente interessanti con quelle persone che ti trascinano nei loro progetti grazie al loro entusiasmo, alla passione e alla loro professionalità.
Ho fatto chiacchierate meno interessanti che ti fanno capire la differenza tra un lavoro “solo perché si deve lavorare” ed uno fatto per passione.
Ho visitato tutti gli stand delle Start Up: alcune saranno destinate a scomparire, altre si ingrandiranno sempre di più e saranno fonte di attenzione dei grandi gruppi turistici.
Il turismo è un gioco di squadra
Insomma ho guardato tutto con un occhio un po’ più critico del solito, ho capito meglio le dinamiche della fiera e la forza di un gioco di squadra: serve una struttura, servono i servizi intorno alla struttura, serve la rete di trasporto, serve chi sa raccontare una storia, serve chi sa raccontare una terra, attraverso immagini, parole, profumi, cibi.
Nel mondo turistico servono tante cose e c’è veramente un enorme margine di miglioramento.
Padiglione Italia
E spero che questo miglioramento ci sia in Italia.
Ho visto tante cose interessanti in fiera che ben lasciano sperare sul nostro Bel Paese. Quest’anno l’area sulla’ Italia era quella più grande. La fiera è un modo anche per conoscere un po’ di più della nostra terra, di ciò che si può visitare e di esperienze che si possono fare a cui magari non avevi minimamente pensato.
Tante belle idee, che ho scoperto solo alla BIT.
E questo mi ha fatto un po’ riflettere: viaggio molto, mi informo, faccio continue ricerche. Eppure tante cose le ho scoperte solo domenica.
Piccole realtà, ma grandi idee.
Ed è compito di chi ama viaggiare farle scoprire e conoscere agli altri viaggiatori.
E’ compito nostro fare conoscere a tutti il nostro meraviglioso paese.
Foto di copertina
La foto dell’articolo l’ho scattata a Milano, in realtà non durante la giornata in cui sono stata alla BIT. Parla di desideri e paure legate ad una città: l’ho scelta perché mi ricordava emozioni legate al viaggio, alle città che si visitano, ai luoghi che entrano a far parte della tua vita. E’ forse fuorviante rispetto all’articolo, ma in fondo… non tutto ha una logica.