Arrivo a “La Habana”

11.20.2014

Così inizia l’avventura nella notte cubana 

Atterriamo a Cuba che è già notte. Prime pratiche da sbrigare: cambio dei soldi in pesos convertibili e noleggio della macchina.

Ci troviamo davanti ad una fantastica Geely bianca: ho scoperto che è una marca cinese. I modelli su internet ora sembrano anche “carini”, peccato che ci abbiano dato un modello di almeno 50 anni fa.

E 50 anni fa la tecnologia automobilistica era abbastanza arretrata: no servosterzo, freni da usare con delicatezza molto tempo prima della frenata, etc etc etc

E a Cuba si utilizza il vecchio e caro atlante

Ok partiamo con il nostro atlante stradale dettagliato di Cuba… le leggende metropolitane narrano che i navigatori a Cuba non funzionano. Noi non l’abbiamo portato e non sapremo mai se sia vero o falso.

Problema numero 1: non sappiamo minimamente dove dobbiamo andare. Ci ricordiamo solo che l’hotel è da qualche parte lungo il Malecon.

Iniziamo a percorrere le vie attorno all’aeroporto… i cartelli non aiutano, la mappa nemmeno, quindi nella notte cubana ci troviamo a vagare per la periferia dell’Habana, facendo inversioni di marcia ogni 500m e facendo sgommare la nostra super macchina.

Cuba di notte è buia, è molto buia: i piloni della luce fanno da bordo alle strade, ma sono spenti. Persone di tutte le età camminano lungo queste strade.

Non sappiamo minimamente come, ma riusciamo finalmente ad arrivare al Malecon, dopo di che todo recto per raggiungere il nostro hotel.

Organizzazione vacanza: voucher che possiamo utilizzare per diverse strutture di Cuba: 2-3 stelle. Dall’Italia abbiamo selezionato quelli che ci sembravano più “bellini”…. ma sempre si parla di 2-3 stelle a Cuba. Se mai un giorno tornassi in questo bellissimo paese, alloggerei nelle case particulares, così da vivere di più l’isola, perché Cuba è soprattutto la gente di Cuba.

Comunque, tornando a noi! Riusciamo a raggiungere l’hotel selezionato per l’Habana. Che dire… qualcuno ha avuto un incontro ravvicinato con una cucaracha in camera… io sono stata più fortunata: camera confortevole, ovviamente intrisa di quel l’odore di legno di qualche decennio fa a sua volta intriso del salmastro del mare, profumo che ci accompagnerà in tutto il resto dell’avventura.