Guida all’Acropoli di Atene
Tutti conoscono Atene per l’Acropoli: è la foto che hai impressa nella memoria.
Voglio fare questa mini-guida dell’Acropoli come se fosse una classifica in base ai miei gusti e no, al primo posto non troviamo il Partenone.
Odeon di Erode Attico
Questo teatro è per me buffamente definito da tanti come “piccolo”. L’impressione mia è stata tutt’altra. Sarà perché è un teatro ancora “esistente” e non solo la traccia di quello che “fu” (si ok solo perché è stato recentemente ricostruito), sarà per le profonde gradinate, saranno gli imponenti archi dietro il palcoscenico, ma non mi sono proprio ritrovata con l’aggettivo piccolo. La sua costruzione iniziò nel 161dc e per me merita il primo posto in assoluto nella visita ad Acropoli & slopes. Il primo posto lo merita perché tenuto “in vita” visto che ospita tutt’oggi spettacoli e concerti. Oltre ad essere una cornice incredibile, è incredibile pensare che alcune persone assistessero ad eventi più di 2000 anni fa. Lo so, non è il teatro originale: la facciata era prima costituita da tre piani, tutto era in marmo e vi era persino un tetto in legno che ora non esiste più. Però nella patria della storia e della cultura non si può che apprezzare i luoghi dove la cultura è viva e accessibile.
Eretteo e loggia delle Cariatidi
Opsss mi piacciono tutte le ricostruzioni… Perché effettivamente le cariatidi che si vedono qui sono riproduzioni (le originali sono distribuite tra il museo dell’acropoli e il British Museum). L’Eretteo viene considerato il luogo più sacro dell’Acropoli ed è “perfetto” nella sua imperfezione. E’ un edificio irregolare, asimmetrico, con questa loggia che è un piccolo capolavoro. Il temine “cariatide” pare in realtà sia stato attribuito in un secondo momento: donna di Karya, resa schiava dopo la distruzione della propria città in guerra e rappresentata come una statua che sorregge un “peso” proprio per tramandare il ricordo della sconfitta. Vi consiglio comunque di andare al museo dell’Acropoli per ammirare le cariatidi originali e per scoprire un po’ di più sulle tecniche di restauro (oltre a vedere tutto il museo che è stato veramente ingegnato egregiamente)
Partenone
E sul podio mettiamo comunque il Partenone, edificio dedicato ad Atena che in passato accoglieva proprio la scultura in oro ed avorio della Dea scolpita da Fidia. Fu quindi un tempio, una chiesa ed anche una moschea. Una lunghissima storia durata più di 2000 anni per un edificio scolpito e modellato perfettamente sotto la supervisione di Fidia. Anche questo edificio è stato distrutto in varie parti, ma la struttura di base è sempre lì ferma nella sua imponenza. E per scoprire un po’ di più di quello che fu il Partenone vi consiglio sempre la visita al museo dell’acropoli dove all’ultimo piano è ricostruito il fregio di 160 metri che decorava l’edificio e rappresentava la processione panatenaica.
Il tempio di Atena Nike
Piccolo tempio in stile ionico che rende omaggio alla Atena Vittoriosa. Particolare (almeno per me) nella sua costruzione con 2 portici con colonne nelle 2 facciate contrapposte che si contrappongono alla “pienezza” dei muri laterali.
Il Propileo
Ovvero l’imponente ingresso realizzato in stile ionico e dorico. Quando sali verso l’Acropoli ed arrivi al Propileo non puoi che non notare l’imponenza di questa costruzione, non puoi che sentirti piccola e non puoi non pensare al genere umano così contraddittorio. La mano che ha costruito opere di una simile grandiosità (stiamo parlando di più di 2000 anni fa), è poi la stessa che le ha distrutte durante le guerre